Ci sono tre elementi fondamentali in grado di condurre a diversi scenari e che determinano un’incertezza macroeconomica: la politica fiscale americana, la politica restrittiva della Fed e la questione dei dazi doganali. Solamente per il secondo elemento, ovvero l’inasprimento delle condizioni monetarie, ci sono maggiori evidenze storiche, “che dicono che i mercati andranno a colpire le situazioni più instabili, come si è già cominciato a vedere con l’Argentina, la Turchia e in parte l’Italia”, ha affermato Bruno Rovelli, Chief investment strategist di BlackRock Italia nel presentare l’outlook di metà anno della casa americana. “Per quel che riguarda lo stimolo fiscale in una fase avanzata del ciclo economico ci sono scarse evidenze passate, mentre i dazi doganali riportano la lancetta alle politiche di Nixon dei primi anni ’70”, ha spiegato Rovelli. Secondo BlackRock, quindi, occorre prepararsi a un cambiamento di regime e costruire portafogli più robusti, preferendo le azioni, ma aumentandone la qualità, e restando cauti sulle obbligazioni, dove è meglio prediligere la sicurezza. “La crescita globale rimane solida, ma non sta più accelerando al rialzo. I mercati sono sensibili a questo”, ha detto Rovelli. Secondo le stime di BlackRock, solamente gli Stati Uniti hanno un potenziale per sorprendere in modo positivo, ed è per questo che la preferenza in ambito azionario è proprio per i titoli a stelle e strisce caratterizzati da momentum positivo e qualità, che vuol dire basso indebitamento e buona generazione di utili. Caratteristiche che si possono trovare in particolar modo nel comparto tecnologico. Anche i Paesi emergenti sono favoriti perché beneficiano della ripresa economica, di riforme strutturali e del miglioramento dei fondamentali aziendali. “Siamo invece più cauti sull’Europa, i temi politici non ci lasciano tranquilli” ha affermato Rovelli. Per quanto riguarda l’obbligazionario, invece, i fattori che influenzano la visione di BlackRock sono più di lungo periodo. “Le Banche Centrali stanno invertendo le politiche attuate negli ultimi anni e sono meno propense a intervenire. Rimettono titoli governativi a basso rischio in circolazione pertanto i mercati torneranno a investirvi. Questo è vero soprattutto per gli Stati Uniti”, ha osservato Rovelli. Già oggi gli investitori statunitensi possono comprare titoli corporate investment grade a 1/3 anni con rendimenti al 3%, un tasso superiore all’inflazione. Gli investitori sentono quindi sempre meno l’esigenza di acquistare titoli più rischiosi come gli high yield. A questo si aggiunga che i bilanci delle aziende Usa si stanno lentamente deteriorando, se si guarda al rapporto tra debiti e profitti. Questi fattori fanno propendere BlackRock per un atteggiamento di prudenza sull’obbligazionario americano, preferendo in ogni caso il segmento investment grade. Cautela anche sui governativi americani e in Europa, mentre la visione sul debito emergente è piuttosto neutrale, con una preferenza per i titoli in hard currency.